E' passata una settimana dalla fine di Etna Comics 2025 e finalmente trovo qualche minuto per potervi raccontare la mia esperienza in fiera di quest'anno.
Sono stato presente solo la Domenica e il Lunedì; per questioni di salute non ho potuto ritirare prima l'accredito stampa che mi era stato fornito per l'intera durata dell'evento dall'organizzazione e devo dire che a posteriori mi è pesato tantissimo non aver potuto passare più tempo all'interno della fiera stessa.
Oggi, nonostante il ritorno alla routine giornaliera, rimane dentro di me ancora quel senso di vuoto caratteristico di quando vivi una bella esperienza e ti dispiace lasciarla.
C’è poco da dire, ad Etna Comics 2025 è tornata in vita quell’atmosfera magica che, negli anni migliori, faceva battere forte il cuore di chiunque mettesse piede tra i padiglioni.
Dopo un’edizione 2024 un po’ sottotono, quest’anno per le vie della fiera si è finalmente respirata aria di festa vera: musica, giochi, cosplayer, e una carica di energia contagiosa. Passeggiare tra gli stand e i padiglioni è tornata ad essere un’esperienza immersiva e piena di stimoli, con le molte attività riempitive mancate lo scorso anno.
Una nuova disposizione... tra luce e ombre
La nuova organizzazione degli spazi ha senza dubbio lasciato il segno, ma non tutto è stato perfetto. La Domenica è sembrata una delle giornate più affollate di sempre, ma la scelta di spostare la zona merchandise dentro il padiglione F si è rivelata un’arma a doppio taglio: da un lato, ha alleggerito enormemente il caos esterno, rendendo l’esperienza decisamente più piacevole; dall’altro, la necessità di dover concentrare tutto sul solo piano terra ha generato lunghe file, confusione e un po’ di frustrazione. Inoltre a differenza del 2023 in cui gli shop occupavano 3 piani l'offerta è sembrata molto limitata e poco interessante.
L’Asian Wave spostata all’ingresso (Zona 1) ha tolto un po' di energia al cuore pulsante di Etna Comics, rivaluterei la collocazione del 2023. E poi, parliamoci chiaro: la Zona 3 – collocata al Palazzo della Cultura – è stata un vero buco nell’acqua. Poco raggiunta, poco valorizzata, praticamente ignorata. Una scelta probabilmente quasi necessaria, ma del tutto inadatta all'evento.
Area Esports: torna il gaming ad Etna Comics
Nelle due edizioni precedenti, se vi ricordate più di una volta, avevo sottolineato la non adeguatezza dell'area videoludica all'evento. Siamo ancora ben lontani da come vorrei fosse organizzata quest'area, e a dirla tutta nella totalità probabilmente erano presenti anche meno stand degli altri anni. Quest’anno però CS Italia ha messo il turbo, regalando un’offerta finalmente all’altezza delle aspettative almeno per quanto riguarda le attività fatte nel "vecchio cineteatro". Tra le varie attività si è svolta una tappa del circuito Tormenta di League of Legends, un torneo di Tekken 8, e match interattivi con streamer come Kyenis, Kyasarin, Zeronikib, Iconstitch e Monashon. Il tutto condito da due gare cosplay, tra cui quella dedicata ai videogame e l’attesissima tappa del Riot Cosplay Grand Tour.
Terrei a sottolineare come questo evento nell'evento, a mio modo di vedere le cose, andrebbe ancor più valorizzato per la sua importanza. Iconstitch, ideatrice dell'evento che dallo scorso anno si tiene a livello nazionale, ha annunciato che Riot Europa, prendendo ispirazione da questo, ha in progetto di realizzare un evento internazionale. Tra i tanti bravissimi cosplayer che hanno partecipato alla gara, c'è da citare una persona che non ha ricevuto alcun premio ma che si merita una menzione speciale almeno da parte mia, parlo di Stefano, accompagnatore di una cosplayer di Jinx che ha lasciato tutti a bocca aperta con una delle sue creazioni in stampa 3D, un Fishbones che sembrava uscito direttamente da Arcane.
Area famiglie e area comics: occasioni mancate
Lunedì ho deciso di portare con me mia figlia di 6 anni, che ormai da tempo chiedeva di poter partecipare ad una fiera del genere. Purtroppo quest'anno, l’area famiglie non è stata al livello delle aspettative, apparentemente disorganizzata e forse collocata in una posizione troppo caotica e meno funzionale.
Anche l’area comics ha perso un po’ di spessore. La mancanza dei piani superiori nel padiglione F ha costretto l’organizzazione a fare delle scelte, e se l’anno scorso a soffrirne è stato il merchandise, quest’anno è toccato proprio al cuore fumettistico della fiera. Meno espositori, meno spazio, e una sensazione generale di dispersione.
Complimenti e Critiche
I miei due giorni in fiera sono stati molto intensi, la mancanza di un app che, come già detto lo scorso anno, faciliterebbe l'organizzazione degli appuntamenti che si reputano più importanti sarebbe quasi necessaria, ma anche quest'anno si è dovuti ricorrere al tradizionale programma.
Come tutti gli anni ho fotografato i cosplayers e quest'anno mi sono fermato a parlare anche con qualche visitatore per raccogliere le impressioni di chi ha vissuto attivamente questo Etna Comics 2025.
In questi giorni ho già fatto uscire le interviste sulle nostre pagine social, tra commenti esilaranti, complimenti ma anche qualche critica più o meno mirata all'organizzazione.
Purtroppo gli algoritmi hanno premiato il video con le critiche, e la marea di commenti negativi potrebbe far sembrare, soprattutto a chi non ha preso parte alla manifestazione, che Etna Comics quest'anno sia stata una catastrofe. Niente di più sbagliato, le critiche ci stanno (alcune senza molto senso a dire il vero) ma in generale per quanto mi riguarda è stata un edizione positiva.
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I veri protagonisti? Sempre loro: i cosplayers
Ma se c’è una cosa che Etna Comics non smette mai di regalare, è lo spettacolo dei cosplayers. Anno dopo anno, questi artisti, portano in vita i loro personaggi, regalando un sogno in un mondo che troppo spesso prova a insegnarci a non sognare.
Accanto a loro, ancora una volta, ci siete voi tutti, che, come me, tornate ogni anno per celebrare insieme la stessa passione ai piedi dell’Etna.
Etna Comics quest'anno è tornata ad essere una fiera viva, colorata e piena di potenziale. Qualche scelta logistica discutibile e alcune aree da rivedere sono il lascito di chi sà che c'è sempre qualcosa da migliorare, ma nonostante ciò la direzione è quella giusta.
Speriamo che nel 2026 si faccia tesoro di quanto visto quest’anno, per continuare a far crescere un evento che ha tutte le carte in regola per diventar una delle migliori fiere italiane del fumetto, del gioco e della cultura pop.