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Die by the Blade - La Recensione (PC)
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Die by the Blade - La Recensione (PC)

 

Non posso definirmi un amante dei picchiaduro in senso lato, ma metti un'arma bianca in mano al mio combattente e giocherò al tuo gioco. Non a caso ho speso una quantità di ore che alcuni non farebbero fatica alcuna a definire folle su For Honor, picchiaduro all'arma bianca di Ubisoft che dal 2017 è ancora vivo e vegeto e nutre l'interesse di una folta nicchia di appassionati.

In Die by the Blade, sviluppato dagli slovacchi di Triple Hill e Grindstone, in collaborazione con lo studio giapponese TOKO MIDORI, ho rivisto le fondamenta che mi hanno fatto innamorare di For Honor, unite a uno stile artistico samuraipunk, che fonde l'estetica tradizionale giapponese con la cultura cyberpunk. Ed ecco perchè in queste ultime settimane l'ho giocato in anteprima...

 

 

Lame spezzate

 

Sulla carta, e in effetti nei trailer, Die by the Blade sembrava una prospettiva piuttosto allettante. Un picchiaduro 1v1 basato sulle armi, con una meccanica di uccisione "one-shot". Purtroppo, però, appare chiaro già dopo pochi minuti di gioco che l'opera di Grindstone non riesce ad essere all'altezza delle aspettative, offrendo invece un'esperienza poco brillante e molto povera di contenuti.

Die by the Blade mi ha messo di fronte a un problema in maniera costante: i controlli e le meccaniche non sono mai soddisfacenti, inizialmente risultano abrasivi e sono ostacolati da un'eccessiva quantità di difetti e imprecisioni. Non riesco inoltre a comprendere come un gioco incentrato su combattimenti di spada non abbia incluso una modalità storia. Questa avrebbe potuto aggiungere contesto e personalità al gioco e ai suoi sette personaggi personaggi, oltre a introdurre gradualmente i giocatori alle sue meccaniche in modo significativo. Invece dello scarno tutorial che ci lascia appena pronti a tenere testa a un bot a difficoltà facile, sempre che lo troviate nel menù di gioco, visto che non ci viene proposto di default.

 

 

In teoria, l'idea di base del combattimento non è affatto male, dato che il gioco utilizza un sistema simile a quello di For Honor, dove i giocatori assumono una posizione - bassa, media o alta - cercando di parare gli attacchi dell'avversario e aspettando un'apertura per sferrare il colpo decisivo. Sfortunatamente, nella pratica, il risultato è diverso: i combattimenti, se non terminano dopo un paio di secondi, diventano caotici e frustranti a causa di animazioni scattose, parate che non funzionano correttamente e un pessimo rilevamento dei colpi. A causa del meccanismo di uccisione con un solo colpo del gioco, basta che una spada vi sfiori per provocare una morte istantanea. E certo, il concept del gioco è quello, ma molto spesso non è la morte rapida a frustrare, quanto il modo ingiusto in cui questa è sopraggiunta.

 

Aperture nella difesa

 

L'ispirazione a titoli come Bushido Blade è palese, ma di certo uno non si aspetterebbe un titolo del 2024 superare a fatica la qualità delle animazioni di un titolo del secolo scorso: è difficile non notare la goffaggine dei movimenti, delle animazioni e il leggero ritardo negli input, che rendono i combattimenti una tragicomica coreografia di un film d'azione a basso budget.

 

 

Altro grave errore riguarda la telecamera: la sua angolazione non è ottimale e tende a ruotare senza motivo ogni volta che un attacco viene parato. Il gioco soffre anche di una mancanza di chiarezza visiva a causa delle scintille prodotte dalle parate e dai blocchi. Questo, insieme ai problemi della telecamera, rende spesso difficile capire cosa sta succedendo, un problema critico in un gioco con meccaniche di uccisione con un solo colpo.

Die by the Blade lascia molto a desiderare anche per quanto riguarda i contenuti. Oltre al numero estremamente limitato di personaggi e moveset, il gioco presenta solo poche modalità di gioco che non coprono nemmeno l'essenziale, divise tra Offline e Multiplayer. La modalità online con gli amici è sicuramente la più divertente, ma buona fortuna se vorrete convincere il vostro pasticcino alla crema ad acquistare il gioco.

 

 

Abbastanza orribile anche il sistema di sblocco degli oggetti: oltre al fatto che blocca contenuti essenziali come personaggi e armi dietro un sistema di progressione arbitrario che ricorda i giochi free-to-play, è piagato inoltre dalla quantità abbastanza tirchia di XP distribuita dopo ogni match: 50 punti per vittoria, 5 per sconfitta, a prescindere dal livello di bravura dell'avversario. Per questo motivo, possono essere necessarie più di due ore di gioco per sbloccare tutto (guarda caso appena il giusto per rendere impossibile il refund su Steam), un tempo molto lungo per un gioco privo di modalità di gioco davvero avvincenti. È difficile non pensare che il sistema sia stato pensato per imbottire il gioco e cercare di nascondere il fatto che offra ben poco.

 

Tecnicamente parlando

 

Abbiamo provato Die by the Blade sulla seguente configurazione:

 

AMD Ryzen 7 3700x @ 3.60 GHz

Gigabyte RTX AORUS Master 3080 Ti 12Gb

Corsair Vengeance RGB RT 32GB DDR4 3600MHz

Monitor LG 34GN850 a risoluzione 3440x1440 (21:9)

 

Le due cose che mi hanno decisamente convinto sono i diversi livelli di gioco e il sound design. I luoghi in cui si svolgono i combattimenti, che si tratti di un normale dojo o di una strada malfamata, sembrano molto reali, puliti e ben realizzati, seppur un po' privi di vita, asettici quasi. I suoni, allo stesso modo, sono molto convincenti, e contribuiscono a rendere ogni colpo e blocco più intenso.

 

 

Per il resto, il titolo lascia molto a desiderare, a partire dal design dei pochi personaggi, insipidi e generici, nonostante le customizzazioni estetiche con cui potrete agghindarli.

 

In conclusione

 

Die by the Blade prometteva molto con il suo concept di combattimenti di spada ad alto rischio e uccisione con un solo colpo, ma purtroppo delude le aspettative. I controlli e le meccaniche sono imprecisi e frustranti, con animazioni scattose e un rilevamento dei colpi inefficace. La mancanza di una modalità storia priva il gioco di contesto e personalità, lasciando i giocatori con una quantità di contenuti insufficiente. La telecamera mal gestita e la scarsa chiarezza visiva aggravano l'esperienza, mentre il numero limitato di personaggi e modalità di gioco ribadisce la sensazione di un titolo povero di contenuti. Anche il sistema di sblocco degli oggetti è mal concepito, penalizzando ulteriormente l'esperienza di gioco. Nonostante alcuni aspetti positivi come i livelli ben realizzati e il buon sound design, Die by the Blade risulta nel complesso una delusione.

 

5.5Voto KotaWorld.it6.5Grafica5Gameplay5Ottimizzazione

 

 

 

 

 

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