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My Time At Sandrock - La Recensione (PC)

My Time At Sandrock - La Recensione (PC)

 

Dopo averci ammaliato con l'affascinante mondo post-apocalittico di Portia, il talentuoso sviluppatore cinese Pathea ci presenta una versione ulteriormente raffinata di questa formula vincente con My Time at Sandrock. La premessa di base di entrambi i titoli rimane invariata: il giocatore assume il ruolo di un apprendista costruttore appena trasferitosi in una piccola città con l'obiettivo di contribuire alla ripresa economica locale. Pur condividendo lo stesso periodo storico e lo stesso mondo (con il deserto di Eufaula come unica barriera tra Portia e Sandrock), i personaggi e gli scenari dei due giochi si distinguono l'uno dall'altro, e le meccaniche sono state rielaborate con cura per evitare che Sandrock risulti un semplice "more of the same". Si tratta piuttosto di un gioco dotato di una trama principale estremamente articolata, numerose missioni secondarie e una miriade di nuove scoperte, che cattureranno il giocatore per ore e ore di coinvolgimento in un'esperienza di gioco avvincente e sorprendente. Un vero e proprio ossimoro, ma in questo caso, straordinariamente efficace.

 

 

Un fiore nel deserto

 

In questo titolo, ci caleremo nei panni di un costruttore alle prime armi che, desideroso di affermarsi, decide di trasferirsi nella desolata città di Sandrock. Purtroppo, il luogo è flagellato da un'elevata presenza di banditi e pericolose lucertole, oltre a dover affrontare una siccità persistente che costringe gli abitanti a gestire con attenzione le limitate riserve d'acqua. La prima impressione della città è decisamente positiva: la sua popolazione, composta da una trentina di individui, si dimostra variegata e accogliente, impegnandosi al massimo per far sentire il giocatore a casa. Tuttavia, non mancheranno certo le opportunità di lavoro, che occuperanno gran parte del nostro tempo nella nostra nuova casa.

L'ambientazione, seppur diversa da Portia, risulta pittoresca, a patto che la presenza di sabbia non risulti un inconveniente. In tal senso, la grafica vivace e cartoonesca contribuisce ad esaltare l'estetica del titolo, conferendogli un'atmosfera incantevole e accattivante, ideale per iniziare una nuova vita.

 

 

Come ogni individuo improvvisamente catapultato in un ambiente completamente nuovo, la sfida principale consiste nell'adattarsi. I primi giorni saranno trascorsi nel tentativo di apprendere i rudimenti della costruzione e nel cercare di stabilire una routine efficiente. Interagire con la popolazione locale si rivelerà cruciale, poiché non solo è sempre pronta a offrire opportunità di lavoro per il nostro sostentamento, ma fornisce anche preziosi consigli su come vivere al meglio a Sandrock.

Una delle prime cose che mi ha colpito è stata l'ampia estensione della mappa iniziale di Sandrock, accompagnata dalla limitata velocità di spostamento. Fortunatamente, questa problematica si risolve rapidamente quando veniamo introdotti alle scuderie locali. Inizialmente, ci viene proposto di noleggiare una cavalcatura per attraversare rapidamente le distese desolate, successivamente avremo la possibilità di costruire le nostre scuderie per ospitare e curare il nostro destriero personale. Tuttavia, le finanze, almeno inizialmente, sono estremamente limitate, quindi sarà cruciale gestirle con attenzione per evitare di trovarci senza un soldo.

 

 

My Time at Sandrock affronta in maniera sottile, ma incisiva, le sfide ambientali presenti nel mondo reale. La problematica delle risorse limitate è evidente: il gioco ci spinge a riciclare risorse, scavando tra cumuli di legno e rifiuti anziché abbattere gli alberi. Inoltre, è possibile utilizzare una macchina "riciclatrice" per elaborare pezzi di legno, metallo e gomma, oltre a smantellare vecchie strutture e macchinari per recuperare le parti costituenti. Un aspetto rilevante, come già accennato, è l'approvvigionamento idrico. Per alimentare le macchine e irrigare le coltivazioni, sarà necessario procurarsi costantemente acqua, che potrà essere raccolta dalla rugiada delle piante, estratta attraverso un "raccoglitore di rugiada" nel giardino, o acquistata dalla torre d'acqua locale. Progressivamente, il gioco ci ha portato a riflettere in modo delicato e sensibile sulle implicazioni del futuro che, con grande probabilità, ci troveremo ad affrontare.

 

Sei un artigiano, non un soldato

 

Tant'è vero che il nostro futuro non rappresenta altro che il passato dell'universo di Sandrock: i dungeon che esploriamo alla ricerca di risorse, nei quali combattiamo con le creature che li infestano, altro non sono che le rovine di antichi edifici del nostro tempo. Il sistema di combattimento, in questo senso, rappresenta un'aggiunta interessante al mix, ma non costituisce l'elemento cardine, come si evince dalla sua qualità: le animazioni, essenziali, e la quasi totale assenza di feedback dai colpi, delineano un combat system che potrebbe sembrare inaspettatamente datato, quasi da appartenere ai primi action-RPG degli anni 2000. Sandrock mette tuttavia a disposizione una vasta gamma di armi da utilizzare in combattimento: spada e scudo, lancia, doppio pugnale, spadone, martello e armi da fuoco. Ognuna di esse presenta vantaggi e svantaggi, ma alla fine, ciò che conta sono le preferenze del giocatore. Il combattimento non risulta particolarmente impegnativo, ma va ricordato che l'obiettivo del gioco non è quello di essere stressante o eccessivamente difficile da affrontare.

 

 

Il combattimento, tuttavia, non è solamente finalizzato alla difesa da robot malvagi o banditi, ma svolge anche una funzione cruciale nell'accumulo di risorse necessarie per la creazione di oggetti o la preparazione di pietanze in grado di ripristinare salute e vigore. Entrambe queste statistiche cresceranno gradualmente all'aumentare del nostro livello, che salirà grazie ai punti EXP che guadagneremo tramite qualsiasi azione svolgeremo a Sandrock, che vada dalla pulizia delle strade dai rifiuti al completamento di progetti di crafting. È presente inoltre un albero delle abilità, che ci garantisce l'acquisizione di competenze specifiche nelle skills sociali, di combattimento, di costruzione e di raccolta delle risorse. Tale meccanica di progressione premia i giocatori in base al loro stile di gioco, motivandoli a concentrarsi sulle abilità che preferiscono. Ogni punto abilità ottenuto in un particolare albero può essere investito in un perk, come l'incremento del danno con un tipo specifico di arma o la possibilità di guadagnare più punti relazione interagendo con altri personaggi.

 

 

La profondità e la ricchezza di contenuti presenti in Sandrock ci hanno indubbiamente lasciato stupefatti: credevamo di aver investito un considerevole periodo di tempo nel gioco durante le nostre 30 ore di prova, solo per scoprire di non aver neanche sfiorato la superficie di ciò che Pathea ha confezionato in questo titolo. Oltre all'immersione nella trama principale, intrigante ma intrinsecamente zoppicante nel suo ritmo, è possibile svolgere una vasta gamma di attività: pescare, divertirsi con giochi arcade, cacciare nemici, duellare con amici, esplorare dungeon alla ricerca di antiche reliquie, estrarre minerali preziosi nelle miniere, godersi momenti di svago in bob, socializzare con gli abitanti, personalizzare la propria abitazione, addomesticare uno yak - l'elenco è praticamente infinito. Senza tralasciare la considerevole quantità di missioni secondarie disponibili.

Per scoprire appieno tutto ciò che Sandrock ha da offrire è necessario essere disposti a investire molto tempo nel titolo (abbiamo visto giocatori su Steam vantare anche più di 4000 ore di gioco). Ma, e questo è il bello, nessuno ci spinge o ci impone tempi stringenti; possiamo giocare secondo le nostre preferenze, dedicandoci alle attività che più ci appassionano. Nulla è essenziale per la progressione (eccetto, naturalmente, gli episodi della trama principale) e anzi, procedere lentamente può aiutare a non sentirsi sopraffatti dalla molteplicità di meccaniche introdotte man mano che i giorni a Sandrock scorrono.

Un piccolo neo riguarda la modalità multiplayer, che purtroppo non consente di affrontare la storia in collaborazione con un amico. In alternativa, propone una sorta di modalità sandbox che, per essere totalmente sinceri, non abbiamo particolarmente apprezzato.

 

Tecnicamente parlando

 

Abbiamo provato My Time At Sandrock sulla seguente configurazione:

 

AMD Ryzen 7 3700x @ 3.60 GHz

Gigabyte RTX AORUS Master 3080 Ti 12Gb

Corsair Vengeance RGB RT 32GB DDR4 3600MHz

Monitor LG 34GN850 a risoluzione 3440x1440 (21:9)

 

Dal punto di vista tecnico, il titolo non ha presentato problemi significativi, se non qualche sporadico calo di frame e un caricamento delle texture un po' lento in alcuni segmenti. Anche il pop-in delle strutture e degli NPC potrebbe sicuramente beneficiare di miglioramenti. Lo stile artistico cartoonesco, ripreso integralmente da Portia, è pulito e si integra perfettamente con la natura rilassante del gioco che Sandrock cerca di offrire. Questo stile agevola inoltre la transizione del gioco su console, anche se, secondo quanto abbiamo letto, la versione Nintendo Switch sembra incontrare alcune difficoltà. Quanto al doppiaggio e alle musiche, sono adeguati ma non particolarmente memorabili. Spesso, ci si ritrova a giocare con la propria playlist su Spotify o ad ascoltare un podcast, risolvendo così in modo pratico questa "questione".

 

In conclusione

 

Globalmente, My Time at Sandrock si distingue come un gioco innovativo non solo rispetto al suo predecessore, ma anche all'interno di un genere spesso stantio, come quello dei life-sim. Sfrutta in modo straordinario la sua ambientazione unica per narrare una storia avvincente e profonda, focalizzata sulla gestione delle risorse e sulla ricostruzione di una comunità desertica in difficoltà. Inoltre, è ricco di personaggi coinvolgenti e creature adorabili con cui stabilire connessioni affettive. Se riuscirete a superare la sensazione iniziale di essere sopraffatti da un'abbondanza di attività da imparare e compiere, il gioco saprà regalarvi ore di divertimento e relax. Potrete godervi quest'esperienza in sessioni di gioco estese o assaporarla lentamente in piccole dosi.

 

7.8Voto KotaWorld.it7Grafica9Gameplay7.5Ottimizzazione

 

 

 

 

 

 

 

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