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Sengoku Dynasty: rifarsi una vita nel Giappone Feudale

Sengoku Dynasty: rifarsi una vita nel Giappone Feudale

 

Dopo Lumberjack's Dynasty, Wild West Dynasty e il più noto Medieval Dynasty, il publisher Toplitz Productions amplia la serie dei Dynasty games con Sengoku Dynasty, mettendo questa volta al timone del progetto Superkami, studio di sviluppo indipendente polacco. Come i precedenti titoli della "saga", anche Sengoku Dynasty è un RPG open-world con meccaniche di city-building, life-sim e survival. Il titolo è disponibile in accesso anticipato dallo scorso 10 agosto su Steam ed è da allora che noi di Kotaworld stiamo testando i primi embrionali passi di questo titolo nel suo percorso verso la 1.0. Un piccolo spoiler su come è andata? Non proprio benissimo...

 

 

"Quelli di sotto che rovesciano quelli di sopra"

 

Con un breve ma convincente filmato iniziale (l'unica parte del gioco attualmente doppiata) il team ci introduce al periodo storico in cui il titolo è ambientato: il periodo Sengoku che, nonostante la durata di un solo secolo (dal 1467 al 1568), fu uno dei periodi più terribili e violenti della storia giapponese, con conflitti sociali che coinvolsero tutto l'arcipelago nipponico. I Daymio di tutto il paese, signori della guerra locali che amministravano i vari feudi di cui era composto il Giappone dell'epoca, iniziarono a rivoltarsi contro il potere centrale, incarnato dallo Shogun, un generale nominato direttamente dall'Imperatore. Si ebbe il cosiddetto gekokujō, appunto un fenomeno per cui "quelli di sotto rovesciano quelli di sopra". Molti Daymio possedevano infatti dei veri e propri eserciti personali e iniziarono a considerare i loro feudi come degli Stati indipendenti, in guerra con i clan vicini.

 

 

In questo clima di guerre continue e spargimenti di sangue a farne le spese furono, manco a dirlo, gli innocenti abitanti dei vari feudi, i cui villaggi venivano spesso spazzati di via dalle scorribande degli eserciti avversari, dalla scarsità di cibo o dalle malattie. In Sengoku Dynasty noi prendiamo proprio il controllo di uno sciagurato profugo che, nel tentativo di salvarsi dalla devastazione, si imbarca con altri sciagurati in cerca di salvezza. 

La fortuna è cieca ma la sfortuna ci vede benissimo, infatti la barca del nostro povero esule cola a picco, ma per miracolo riusciamo a scampare all'annegamento. Ci ritroveremo in quella che scopriremo essere la Nata Valley, una terra a noi sconosciuta che rappresenta però un'opportunità imperdibile per ricominciare da capo e ricostruire la nostra vita alla ricerca di pace e stabilità. La mappa di gioco complessiva consta di tre diverse regioni per un'estensione totale di 4x4km. Attualmente solo una regione è giocabile ed esplorabile e dobbiamo dire che già così la varietà e la bellezza delle ambientazioni sono notevoli e denotano una profonda attenzione nella ricostruzione, fedele ma pur sempre fittizia, del paesaggio giapponese.

 

 

Questa è la tua dinastia

 

Nonostante il titolo sia ambientato in un periodo caratterizzato quasi esclusivamente da guerre (periodo in cui sono ambientati, tra l'altro, anche Sekiro e Nioh), in Sengoku la spada sarà uno degli utensili di cui faremo meno uso. Per riuscire nel nostro obiettivo e ricostruire da zero il nostro villaggio, e la nostra vita, ci saranno nettamente più utili un'ascia per abbattere gli alberi per ottenere prezioso legno o un piccone per ottenere pietre e minerali. Il gioco presenta comunque un sistema di quest, per ora appena abbozzato, che funge in sostanza da tutorial introduttivo alle varie meccaniche di base del titolo. Per prima cosa dovremo costruire la Torre della Campana, fondamentale per fondare il nostro primo villaggio. Attorno alla Torre, per un raggio prestabilito, sarà possibile costruire i vari edifici del nostro insediamento.

 

 

Successivamente dovremo convincere altri esuli ad accasarsi nel nostro villaggio nuovo di zecca ma, per fare ciò, dovremo occuparci di fornire loro almeno un tetto sopra la testa e un letto dove dormire. Infine sarà necessario fornire loro un'occupazione: alcuni si occuperanno di cucinare il cibo necessario a sfamare la popolazione, altri invece si occuperanno di procurare materie prime come legna, pietre o piante medicinali.

Come dicevamo, il quest-system indirizza il giocatore in questo senso, spingendolo anche ad esplorare i dintorni del villaggio per apprendere qualcosa di più anche sulla caccia e sulla spiritualità, scoprendo i templi dedicati ai Kami nascosti in tutta la mappa. Peccato che vengano trascurati, all'interno di questo lungo tutorial che è attualmente l'esperienza early access di Sengoku Dynasty, elementi fondamentali come la gestione delle risorse per la sussistenza dei paesani (costruzione dei depositi o impiego dei popolani come lavoratori), spiegandoci invece meccaniche, come la costruzione dei Progetti Speciali, sicuramente interessanti ma non di fondamentale importanza in early game.

 

 

Gran parte del progresso ricade nel nostro Dynasty Legend Level, un livello che sale completando quest o semplicemente costruendo edifici e reclutando nuovi popolani. Fare salire questo livello è importante per sbloccare nuove quest e nuovi edifici con cui arricchire il nostro villaggio e, badate bene, anche per fondare nuovi villaggi oltre al primo. Oltre al Dynasty Legend Level esiste anche un sistema di progressione specifico per il nostro personaggio, con la Via del Leader, la Via dell'Artigiano, la Via del Guerriero o la Via del Monaco. Guadagneremo punti exp compiendo azioni consone a una determinata via (cacciare o combattere ci darà punti per la Via del Guerriero, costruire per quella dell'Artigiano e così via) e potremo dunque sbloccare dei perk da uno skill tree attualmente molto spoglio, ma che gli sviluppatori hanno già in piano di rinfoltire con i prossimi aggiornamenti.

 

La lentezza del progresso

 

Di fronte a tutto ciò che Sengoku Dynasty offre nelle prime ore, soprattutto per quanto riguarda la costruzione, ciò che balza all'occhio è sicuramente la lentezza (e la ripetitività) con cui si può procedere nel gioco. Basti pensare che costruire una semplice casa richiede molte risorse, soprattutto legna, e che il nostro inventario è decisamente limitato, per cui spesso ci toccherà fare avanti e indietro tra la foresta e l'edificio che stiamo costruendo per portarlo infine a termine. Per non parlare della scarsissima durabilità degli utensili che si rompono a una velocità astronomica rispetto all'utilizzo necessario per costruire anche solo parte di un edificio.

 

 

Di fronte alla possibilità di costruire così tanti edifici, abbellimenti e oggetti di arredo, nonchè di fondare più villaggi oltre al primo, risulta inconcepibile come sia possibile fare ciò, al momento, giocando da soli. Perchè si, c'è la possibilità di giocare in cooperativa fino a quattro giocatori, con la progressione però che viene mantenuta solo sul salvataggio del giocatore che hosta la partita.

E certo, si dirà che arruolando altri villagers e assegnando loro il compito di raccogliere materie prime e quant'altro sicuramente il processo si velocizzerà...Non proprio, nel senso che gli sviluppatori hanno pensato di inserire un sistema di stagioni tanto inutile quanto male implementato. Ogni stagione durerà infatti solo cinque giorni (ma potremo farla cambiare manualmente anche prima) e i risultati del lavoro dei nostri abitanti saranno disponibili solo a fine stagione. Se a questo aggiungiamo che per via del ciclo giorno-notte praticamente metà del tempo che costituisce una stagione non potremo effettivamente lavorare (si può craftare una torcia ma non si può ovviamente usarla insieme a un altro oggetto), capite che la quantità di ore necessarie prima di vedere anche solo un villaggio minimamente funzionale va ben oltre le ragionevoli aspettative.

 

 

Tecnicamente parlando

 

Abbiamo testato Sengoku Dynasty sulla seguente configurazione:

 

AMD Ryzen 7 3700x @ 3.60 GHz

Gigabyte RTX AORUS Master 3080 Ti 12Gb

Corsair Vengeance RGB RT 32GB DDR4 3600MHz

Monitor LG 34GN850 a risoluzione 3440x1440 (21:9)

 

"Il gioco potrebbe necessitare qualche minuto per il caricamento sulle macchine più datate". Ora, sicuramente la nostra configurazione non è la più recente possibile. Ma, Early Access o no, dover attendere anche quattro minuti per caricare il gioco, su un SSD M2, nel 2023, ci pare alquanto eccessivo. Detto questo l'Unreal Engine 5 fa il suo sporchissimo lavoro, regalandoci un impatto grafico davvero eccellente, soprattutto per quanto riguarda le ambientazioni.

 

 

Non molto bene invece i modelli dei personaggi (praticamente tutti identici) e le loro animazioni, decisamente troppo primordiali anche per un accesso anticipato. Il titolo mantiene generalmente un frame-rate abbastanza stabile ma non altissimo (55-60fps) a dettagli alti, con cali di frame randomici anche abbastanza pesanti. Siamo incappati anche in altri problemi come glitch grafici, bug, e movimenti a basso frame-rate degli NPC che sono attualmente noti agli sviluppatori e quindi presumibilmente verranno fixati nelle prossime patch.

In generale, però, la sensazione che prevale, giocando a Sengoku Dynasty, è quella di un titolo davvero essenziale sotto molti punti di vista e che ha davvero molta strada davanti per diventare anche solo minimamente accettabile. E non si sta parlando di ulteriori contenuti o maggiore profondità degli stessi, ma di semplici elementi imprescindibili come una interfaccia utente responsiva e efficiente, nonchè un doppiaggio, per ora quasi totalmente assente.

 

In conclusione

 

Vi è piaciuto molto Medieval Dynasty, siete appassionati del Giappone Feudale e non avete problemi a ripetere le stesse azioni roboticamente decine di volte? Anche in questo caso non sono sicuro che vi consiglierei di acquistare adesso Sengoku Dynasty. Per quanto sia palpabile l'entusiasmo e la voglia degli sviluppatori di migliorare il proprio prodotto e integrare tutto ciò che attualmente manca, la spesa necessaria di 26,99€ per garantirsi un biglietto per la Nata Valley ci pare, al momento, un po' troppo esosa. Magari ripassate tra un anno, vedremo se le cose saranno migliorate...

 

 

 

 

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