Dal sempre caro Team-17 ecco a voi DREDGE, un'avventura single-player di pesca della durata di circa 10 ore con una nota sinistra ispirata da un classico horror che vi sarà facile indovinare, una volta iniziato il vostro gameplay.

In questa avventura, sviluppata dallo studio Black Salt Games, sarà nostro compito aggirarci tra le isole di un arcipelago affollato di segreti e personaggi che hanno tutti qualcosa da nascondere, mentre con amo e rete prenderemo il pesce per pagarci di che mangiare.

Il Gameplay

Il gameplay è abbastanza semplice: con la nostra imbarcazione navigheremo pescando svariati tipi di pesce. I pesci avranno tutti caratteristiche diverse e sarà necessario avere l'attrezzatura adeguata per poterli pescare. L'attrezzatura stessa sarà infatti la principale limitazione nella nostra esplorazione, in quanto, anche se ci allontaneremo da "Midolla Maggiore", l'isola-base da cui partiremo, non potremmo procacciarci altre varietà di pesce finché non installeremo l'attrezzatura adeguata alla pesca delle varie zone dell'arcipelago. L'azione del pescare è poi caratterizzata da una serie di "mini-giochi" in cui dovremo tirare su l'amo con il giusto tempismo, pena rendere la pesca più lunga del necessario e farci perdere prezioso tempo di luce.

Altra forte limitazione sarà la potenza del nostro motore fuoribordo, data dalla non ben specificata paura della notte, che causa malessere psicologico al nostro alter-ego fino a portarlo alla pazzia se esageriamo nel farci inghiottire dal buio. Per questo motivo cercheremo sempre di fare andata e ritorno dalla prima isola, finché non svilupperemo un motore abbastanza potente da portarci distanti verso nuovi porti sicuri, il tutto prima del calare della notte.

La nostra imbarcazione potrà essere migliorata a suon di quattrini e materiali da recuperare, come legno e stoffa, che gentilmente ci verranno donati dai relitti di sfortunati marinai inabissatisi nei dintorni. I miglioramenti, oltre a cambiare l'aspetto fisico della nave, ci permetteranno, cosa più importante, di caricare sempre più pesce in stiva, facendoci dannare meno per la gestione dell'inventario, che ricorda a grandi linee quella dei vari Resident Evil, in cui dovremo giostrarci nell'incastrare tra loro pesci dritti, pesci a L e perché no anche qualche altro a zig-zag, in una sorta di Tetris maledetto, capace di farci imprecare perché costretti a ributtare in mare altro prezioso pesce pur di farci stare la nuova preda.

Questa avventura sarà sicuramente apprezzata dai completizionisti, che vorranno catturare tutti i pesci e sbloccare tutti i segreti che avvolgono ogni singola isola nell'arcipelago, ma per coloro che vorranno solcare il mare soltanto per completare l'avventura principale, non ci sarà poi più di tanto da fare. Molti elementi presenti nel gioco sono assolutamente inutili ai fini del completamento dello stesso, ad esempio saranno i pesci di categoria "oceanica" che, seppur presenti in diverse specie, potrete ignorare completamente a fini dell'avventura. La loro utilità pratica, al di fuori del fornirvi quattrini come gli altri pesci, sarà nulla.

Come ormai avrete intuito, lo scorrere del tempo sarà uno degli elementi principali dell'avventura, sempre segnalato in alto nella vostra schermata. Esso verrà fatto trascorrere in base alle azioni di movimento o di pesca che compiremo, mentre rimarrà statico se ce ne staremo tranquilli dove siamo a osservare attorno a noi e decidere sul da farsi. Meccanica scelta dagli sviluppatori che personalmente abbiamo apprezzato, in quanto vi farà giocare senza sentire la necessità di dover correre sempre. Interessante variazioni sul tema sono poi i "poteri" che ci verranno donati a seguito di particolari missioni, che ci permetteranno di affrontare i mari in maniera ancor più spavalda, come la velocità turbo, potere in assoluto più usato.

La Storia

All'inizio noi saremo dei naufraghi, come tanti altri, che la sventura ha portato contro gli scogli della baia, che hanno in comune alle scale in Harry Potter il peculiare piacere di spostarsi ogni tanto. Soccorsi dalla guardiana del faro, verremo aiutati da un sindaco alla mano, desideroso di darci subito una barca e attrezzatura per pescare, così da rifornire il suo villaggio dopo che l'ultimo pescatore è scomparso. Una fretta a spingerci in mare fin troppo provvidenziale...

Il motore principale di questa avventura sarà l'aura sinistra che la circonda, tra personaggi dalle personalità oscure e incidenti passati di cui pochi vogliono parlare o anche solo ammettere che esistano. Se nelle prime fasi DREDGE ci sembrerà un tranquillo gioco di pesca con grafica cartonata, presto saremo introdotti alla parte malata dell'opera, tra strani atteggiamenti di chi incontreremo e luci innaturali che dipingono la notte. Questo sviluppo sinistro dell'opera ci riempirà di interesse e curiosità, facendoci anche temere la notte e quanto potrebbe causarci.

Curiosità e paura che presto svaniranno alle prime luci dell'alba, quando scopriremo che la notte poi così tanta paura non fa in quanto sarà facilmente vinta da una serie di trucchetti, come quello di stare vicino alla costa, permettendoci di muoverci senza troppi problemi anche durante tutta la notte e continuare a racimolare risorse. 

L'arcano invece che aleggia nei luoghi e personaggi sarà quasi esclusivamente una facciata: grattando appena la sua superficie non ci sarà molto altro dietro di essa. Esempi saranno le varie creature misteriose citate dalla popolazione del luogo, fin troppo facili da scovare per rappresentare una vera e propria leggenda.

Non vi sarà una ricerca, una vera avventura nel diramare la nebbia, tutto con due dialoghi ci apparirà già chiaro. L'unico mistero che reggerà durante il gioco sarà ciò che lega il nostro personaggio a quel luogo, che a dirla tutta sarà anch'esso il solito cliché di avventure misteriose di cui potremmo citare una valanga di esempi.

In conclusione

DREDGE è un trailer di misteri che non riesce a trasformarsi in un film. L'avventura single-player ci dà una sventagliata di occulto per poi presto non farcene più una ragione. Il tema horror, che poteva essere una sfumatura curiosa in questo gioco cartonato di pesca, non riesce a farsi strada nella stessa nebbia da lui creata. Seppure nelle ore che ci ho giocato ho apprezzato le scelte stilistiche, esse, al posto di divampare, si estinguono subito. La speranza di immergerci nei misteri che avvolgono l'arcipelago non ci porterà mai da nessuna parte, rimanendo così un'ombra di ciò che poteva essere. Inoltre, per sua stessa natura, il gameplay sarà presto ripetitivo, cliccare sempre lo stesso tasto ma a diversi tempismi non può rappresentare l'interezza dalla sua componente ludica.

7.2Voto KotaWorld.it6.5Storia8Grafica7Gameplay